THE PROJECT PARTNERS GALLERY MEDIA REVIEWS | ||||
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2–7 APRILE 2009 WORKSHOPS,
tavola rotonda e tornei sportivi a Torino (Italia) Il workshop è stato organizzato dal Comitato Territoriale Uisp di Ciriè Settimo Chivasso. leggi il resto... |
Ovunque nel mondo, potrai sentire i tifosi negli stadi urlare a squarciagola il nome del proprio team. Non importa quale sia il gioco... non ha importanza in quale paese ci si trovi... non fa differenza se in una grande metropoli o in un piccolo villaggio, se la partita sia del massimo campionato o un semplice match amichevole. Ciò che importa è il team. |
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16 MAGGIO 2009 PLOVDIV, primo modulo di attività in Bulgaria Organizzato dalla Fondazione Coraggio (partner in Bulgaria) e dell’Associazione Scacchistica Rokada. leggi il resto...
30 SEPTEMBRE, 2 OTTOBRE 2009, Due moduli di attività in Romania: Organizzati seminari e tornei sportivi. L’organizzazione principale è stata l’Associazione per l’Ecologia, Sport e Turismo. leggi il resto...
14 OTTOBRE 2009,
secondo modulo di attività in Bulgaria Attività organizzate dalla Fondazione Coraggio (Bulgaria) con il supporto del commune di Jagoda e dal club di calico cittadino, nella regione di Stara Zagora. leggi il resto...
14-17 MAGGIO 2010,
l’ultima trasferta in Romania Tra i giorni 14 e 17 maggio si è dato vita all’ultima trasferta in terra rumena. leggi il resto...
22 MAGGIO,
trasferta a Graz Il giorno 22 maggio una comitiva è partita alla volta di Graz (Austria) per dare vita al penultimo modulo dell’intera iniziativa leggi il resto...
6 GIUGNO 2010,
l’ultima trasferta in Bulgaria Il 6 Giugno si è svolta a Plovdiv, Bulgaria, l'attività relativa all'ultimo modulo del progetto Aries leggi il resto... |
Ma che cosa succederebbe se il team fosse formato appena prima della gara? Per di più, se i singoli giocatori fossero ragazzi e ragazze di differenti paesi, culture, religioni ed etnie in un’unica squadra, potrebbe esistere uno spirito di squadra? Esisterebbero i loro supporters?
Si.. tutto ciò potrebbe esistere.. è successo durante il Mondialito, un minicampionato mondiale organizzato dal comitato Uisp territoriale di Settimo-Ciriè. Nell’aprile dell’anno appena terminato, associazioni sportive ed insegnanti scolastici provenienti da Italia, Bulgaria, Romania, Austria e Turchia hanno promosso il Mondialito con impegno e ferrea volontà, poiché credono nello sport come mezzo per promuovere l’integrazione e per combattere discriminazione e razzismo.Supportati dalla “Fondazione Coraggio” in Bulgaria, dall’associazione per l’ecologia, sport e turismo in Romania e dall’associazione austriaca bulgara in Austria, hanno importato nei propri paesi di origine ciò che di buono hanno imparato in Italia, diffondendo questi insegnamenti nelle proprie città, nei propri quartieri e fra i gruppi più a rischio. Tutte le iniziative e le attività nei quattro Paesi partners – Italia, Bulgaria, Romania ed Austria – sono parte del progetto “Aries”, finalizzato alla lotta al razzismo attraverso lo sport e finanziato dal programma “Libertà, giustizia e cittadinanza” promosso dalla commissione europea. Bulgaria e Romania sono i neonati membri dell’unione europea… ma sono anche i più poveri. Radicali cambiamenti di stili di vita negli ultimi 20 anni hanno generato al contempo democrazia, povertà e grandi problematiche sociali. Il razzismo in Bulgaria si è rivolto soprattutto verso la popolazione Rom, percepita come etnia di origini differenti e inferiori. Il razzismo in Romania si è sviluppato subito dopo la caduta del comunismo nel 1989. Gruppi neo-nazisti in primis, hanno costruito barricate e barriere contro la popolazione Rom vista come composta da individui ladri e incivili. Benché il razzismo sia largamente condannato ovunque in Europa, nei differenti paesi molte forme di razzismo sono legate a storia, cultura, religione e questioni economiche. Ricerche e indagini sui fattori di rischio del razzismo, e la conseguente violenza, mostrano che più importante di qualsiasi fattore individuale è l’accumulazione dei fattori stessi. Gli adolescenti particolarmente esposti non possono cambiare famiglia e ambiente. Ciò che può essere fatto è incoraggiarli a praticare sport come strumento d’integrazione, come un modo per controllare e sfogare l’energia negativa e veicolare al contempo educazione e rispetto. Lo sport è uno strumento perfetto per accrescere autostima e il senso di lavoro di squadra. Può anche essere impiegato per sollevare questioni ed interrogativi su dignità umana e la lotta contro la discriminazione in tutte le sue forme. Argomenti come la cittadinanza europea e diritti comuni che potrebbero in altro modo essere percepiti come astratti, risultano interessanti se inseriti in proposte legate allo sport con relativi seminari. Una prova a sostegno di tale tesi è l’entusiasmo dimostrato dai partecipanti del progetto Aries durante seminari e tornei di squadre miste. |
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